sabato 10 settembre 2011

Memento Audere Semper



Dopo una fase di start up - che somiglia più ad uno sbarco sotto il fuoco incrociato - siamo già velocemente arrivati alla fase cruciale, il bagnasciuga da attraversare e sul quale molti ci hanno già lasciato le penne.

Siamo in Italia, niente di nuovo sotto il sole del Belpaese, luogo di Eroi e di Imprese che per essere compiute richiedono prima di tutto il Coraggio dell’incoscienza, in quanto di aiuti non se ne parla. Bisogna arrangiarsi.

Ci volgiamo allora all’esempio di quegli Italiani che non avevano corazzate e inventarono i Mas, che si trovarono davanti gli incrociatori nemici e li colpirono pilotando dei siluri e affrontarono il fuoco volando su aereoplani di tela. E furono le imprese di Pola, Buccari, Gibilterra , atti che dimostrarono che il Coraggio e la Volontà valgono più della superiorità di forze. Se vogliamo riuscire dobbiamo pensare a Rossetti, Tesei, D’annunzio, Buscaglia.

Audaces Fortuna Juvat si legge sull’Eneide. Ma un giorno qualcuno lesse quei versi e pensò che non doveva contare sul caso, sulla fortuna, ma piuttosto sulla fortuna di avere Coraggio, e che doveva ricordarsi sempre di questa ricchezza che custodiva dentro di sè e del debito, dell’obbligo che nei suoi confronti aveva e allora decise di rendere Onore a questa forza interiore, ispirazione e spinta che sempre gli trasmetteva la volontà di essere esempio a chi ha paura di osare pur avendo la capacità di fare.

"Memento Audere Semper" scrisse quel giorno d’Annunzio.

“Memento Audere Semper” Squadratlantica.

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