sabato 26 maggio 2012

DESENZANO 1935


GLI ARTISTI DEL VOLO
Da "L'epopea del Reparto Alta Velocità" - Manlio Bendoni
pag. 141
-----------------------------------------------------------------
"Gia nel 1932 era stato fatto qualche tentativo di volo in pattuglia di tre M52. Abbiamo visto quanto grandi fossero le difficoltà del volo normale con un Idrocorsa che decollava ed ammarava a velocità superiore di parecchio ai 200 Km orari; ma i velocisti di Desenzano avevano preso ormai una mano tale a queste manovre difficili e delicate che per essi erano ormai divenute normale amministrazione. Il volo in pattuglia, stretta di tre M52 con tutte le manovre relative eseguite con precisione e simultaneità come si trattasse di un solo apparecchio: era questa una nuova conquista, un nuovo gradino che fa del volo una cosa sublime. Se un anno prima, nei primi tentativi la pattuglia aveva le maglie piuttosto larghe, ora dopo qualche tentativo le maglie erano strette, sempre più strette, come se gli idrocorsa fossero divenuti dei normali caccia. Non si tardò a raggiungere la perfezione. Lo spettacolo della partenza e dell’ammaraggio in pattuglia era veramente meraviglioso: le tre coppie di scie identiche, le distanze che non variavano di un centimetro, non un sussulto, non uno strappo, non un movimento brusco. Il distacco era simultaneo, come se gli apparecchi ubbidissero ad un unico comando; in volo le manovre, cabrate, virate, picchiate, proseguivano sul filo della simultaneità assoluta, della precisione millimetrica. Poi l’ammaraggio come se si trattasse di un unico apparecchio.
Chi scrive queste note ( Mario Bendoni n.d.r.) ebbe la ventura di assistere, in quei giorni ad uno spettacolo che non si può dimenticare : l’ammaraggio dei tre M52 in formazione serrata, ammaraggio iniziato a 1.500 – 2.000 metri dallo scivolo dell’idroscalo e finito esattamente sullo scivolo stesso.
Le scie, o meglio, i sei baffi d’acqua sollevati dai sei galleggianti, cominciarono nello stesso istante, tutti uguali; continuarono senza un sussulto senza uno strappo sempre mantenendo la stessa altezza per smorzarsi quando vennero tolti i motori, a pochi metri dal scivolo. Si era nel sovrumano del volo, nel sublime, oltre limiti ritenuti impossibili.
Chi erano i piloti di questa straordinaria pattuglia ? Cassinelli capopattuglia, Agello gregario destro e Fruet gregario sinistro…"

1 commento:

  1. Salve, ho avuto la fortuna di conoscere personalmente l'ing. MANLIO - non Mario - BENDONI ed anche la sorella CLIO BENDONI. Persone così non ne nascono più....

    RispondiElimina