martedì 28 giugno 2011

Squadratlantica - Iniziano le consegne


Partito negli ultimi giorni di Marzo, il progetto Squadratlantica si è ora concretizzato.

Dopo una fase di sviluppo e di produzione durata circa tre mesi parte infatti ora la commercializzazione, iniziando dalle Polo Celebrative dedicate al Macchi Mc 72 / Agello - protagonista imbattuto del record velocistico di Desenzano - ed al Supermarine S6B / Boothman inglese, vincitore della Coppa Schneider.

Come già detto altre volte, pur nella consapevolezza del proprio ruolo - produciamo capi di abbigliamento - Squadratlantica si pone con grande determinazione e volontà a fianco di quelle Strutture, Organizzazioni, Enti Statali o Aziende private che, per mandato costituzionale o semplicemente per propria volontà e senso del dovere intendono preservare e diffondere i Principi ed i Volori di un Patrimonio Storico e della Società Civile.

In realtà non vogliamo fare niente di più e niente di meno di ciò che consideriamo semplicemente il nostro Dovere, rispettando quindi prima di tutto il nome, il percorso di vita ed il sacrificio di chi citiamo nelle nostre realizzazioni e servendo poi con onestà il Cliente che con fiducia si avvicina al progetto Squadratlantica acquistando il nostro prodotto.

Un prodotto concepito, progettato e realizzato in Italia nel rispetto quindi della memoria e nella conseguente ed imprescindibile osservanza delle regole sia di qualità industriale che delle leggi commerciali.

Da alcuni giorni stiamo verificando, indossando, lavando e rilavando i primi pezzi usciti dalla produzione e questo allo scopo di verificare che chi ha assieme a noi contribuisce alla realizzazione del prodotto - producendo gli accessori, il tessuto, tingendo, ricamando e confezionando - abbia seguito con precisione i parametri tecnico qualitativi che gli abbiamo dettato e per l'osservanza dei quali viene pagato un prezzo, prima da noi e poi dal nostro Cliente.

Testiamo quindi sul campo il prodotto, vivendolo, stressandolo e usurandolo per individuare il prima possibile quei difetti, anche ergonomici od estetici che potrebbero prima emergere, e che con una azione di sviluppo e miglioramento, essere poi progressivamente eliminati.

E' evidente che all'inizio di un percorso, di un rodaggio, inevitabilmente si incontrano degli imprevisti, si materializzano difficoltà e problemi inattesi; questo è inevitabile e questo comunque è anche lo stimolo ed il segnale per la crescita.

Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: ci rivolgiamo direttamente a chi il nostro prodotto lo indossa proprio perchè i motivi che lo hanno determinato lo impongono. Vogliamo scambiarci impressioni, commenti, suggerimenti perchè vogliamo che questo progetto - anche economicamente, evitando il più possibile i passaggi di mano - sia davvero condiviso e di tutti. Si potrà solo migliorare, prima di tutto perchè abbiamo le nostre idee, abbiamo dei valori, un progetto ma soprattutto abbiamo con chi condividere questo percorso.

A proposito di condivisioni. A conclusione di questa fase progettuale, per chiudere idealmente il cerchio, siamo andati a "fare rapporto" al Museo di Vigna di Valle, il luogo dove è custodito il Macchi di Agello assieme ad altri degli idrocorsa che hanno contribuito al lavoro di sviluppo che avrebbe portato infine al record di Velocità.
E proprio oggi, il 28 giugno, ricorre l'anniversario della caduta di Italo Balbo, ideatore e promotore di quella Squadra Atlantica che ci è servita come riferimento ed esempio da seguire per costruire la "nostra" impresa.
Di Italo Balbo, degli Altantici e dei bolidi di Desenzano il ricordo dei quali è riunito e custodito a Vigna di Valle, parleremo; ora era giusto citarli, qui, per ribadire comunque che sappiamo, abbiamo coscienza, di dover Loro rispondere con il nostro comportamento del fatto di aver citato la loro memoria, dopo oltre settant'anni dagli avvenimenti che li videro protagonisti.

A chi indosserà le maglie di Squadratlantica chiediamo la stessa presa di coscienza; non si tratta di vestiario o generi di prima necessità, non scritte messe a caso per ottenere un piacevole effetto estetico ma segni tangibili, meditati e sofferti nella loro composizione.
A noi che abbiamo il privilegio e la responsabilità di vivere in una società del benessere - e dello spreco - non serve certo qualcosa da mettere addosso, abbiamo di tutto e di più, mentre ciò che veramente manca è invece l'attimo di riflessione, il soffermarsi a pensare e a ricordare, a raccontare storie di uomini che si mossero senza pensare a quanto sarebbe loro costato ma piuttosto a cosa loro stessero contribuendo a creare, a che cosa effettivamente la loro piccola parte avrebbe rappresentato una volta unita ad altre piccole parti.

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